venerdì 28 giugno 2013

Cartacarbone

Mi capita a volte, guardando alcuni fumetti, di riconoscere le foto usate come base per gli sfondi delle vignette. Nel senso che magari anch'io una volta nella vita ho dovuto disegnare il Colosseo e magari ho ricalcato la stessa foto scelta dall'autore del fumetto che sto leggendo. Questo succede perchè tutti solitamente peschiamo le immagini dalle prime due pagine di risultati di Google. Ora ho imparato a partire dalla terza pagina, e anche oltre, soprattutto se non voglio essere scoperta in qualche plagio. 

Tutte le foto sono tratte dall'album ufficiale dello Sherwood Festival. Questa è stata scattata da Francesco Boz.

Il concetto di plagio è labile (sai che novità!). Però, vedendo la questione come una faccenda privata e non un'annosa diatriba tra critici d'arte, se Andy Warhol, ma anche solo Toccafondo, possono pitturare sopra a delle foto, perchè non posso farlo anch'io?
Con questa premessa nel cuore, domenica 23 giugno 2013 mi sono recata allo Sherwood Festival per lo Slam X di Agenzia X. Ho disegnato in pubblico per un'oretta avendo sotto dei fogli con le foto dei fumettisti che sto intervistando per il mio libro per Agenzia X stampate in giallino chiaro. Prima di me disegnava Claudio Calia e dopo di me Andrea Bruno: insomma non c'era confronto. Non ce l'avrei mai fatta a disegnare restando così calma senza la rete di sicurezza delle foto. 

Claudio Calia fotografato da Daniele Cappelletto.

Andrea Bruno fotografato da Alice Onisto.

Io che coloro. Lo smalto giallo era in tinta con le mie sneakers. Foto di Francesco Boz.

Il mio disegno che annunciava il turno di Andrea Bruno fotografato da Martina Manganello.
 
Ma chi di plagio ferisce, di plagio perisce.
Infatti oggi è arrivata la stilettata al cuore.


I miei compagni di viaggio hanno borbottato un po' per la cosa. Io invece mi sono sentita lusingata. Solo le buone idee vengono copiate. Magari hanno visto il nostro logo una volta soltanto e gli è rimasto in testa! E non so quanti altri collettivi di fumettisti possano vantare un brand di abbigliamento a loro ispirato. Fosse per me ci unirei tutti in una grande famiglia. E poi ho trovato carino il gioco di parole tra ernest e onest, Er(O)nest, ...non ci avevo mai pensato! Ho in testa una linea di abbigliamento ispirata ai camici da lavoro di medici e infermieri... gliela propongo? Ma faranno anche abiti da donna? Anche per spilungone formose come me? Non resterebbe che andare al loro aperitivo di stasera... scrivono così su Fb

28/06/2013 ore 19.30
ER(O)NEST
BRAINSTORMING :: L'APERITIVO
porti da bere / parli con noi
Via mezzaterra 3
Feltre

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